La Chiesa Mormone di Salt Lake City, che raduna oltre il novantacinque per cento dei fedeli che accettano le rivelazioni di Joseph Smith (1805-1844), è costituita dagli eredi di quanti seguirono Brigham Young (1801-1877) nell'epico esodo verso l'Ovest degli anni 1846-1847 e nella costituzione di un "regno separato" nello Utah. Ai mormoni che avevano abbandonato Nauvoo si uniscono numerosi emigrati europei, provenienti soprattutto dall'Inghilterra e dalla Scandinavia (dall'Italia emigrano un centinaio di ex-valdesi, dopo una missione di breve durata nelle valli del Pinerolese). Il vero e proprio regno teocratico di Young è caratterizzato, oltre che da un sistema cooperativistico e da una geniale razionalizzazione dell'agricoltura, anche (a partire dal 1852) dall'aperta pratica della poligamia. Tale pratica diventa la bandiera di una battaglia politica per integrare lo Utah negli Stati Uniti, ponendo fine alla peculiare teocrazia mormone (che, come già nell'Illinois, costituisce la vera posta in gioco).
Dopo alterne vicende, mentre la ferrovia transcontinentale pone di fatto fine alla "separatezza" geografica dei mormoni, nel 1890 il presidente Wilford Woodruff (1807-1898), con una dichiarazione nota come "Manifesto" invita i fedeli della Chiesa mormone ad abbandonare la poligamia. Contemporaneamente, il "Partito del Popolo" che controllava la politica dello Utah è sciolto, e la Chiesa rinuncia alle forme più evidenti di controllo sull'economia. A partire dal 1905, la Chiesa mormone inizia a scomunicare i poligamisti. Una minoranza non accetta il "Manifesto" e decide di perseverare nella poligamia (nonché in uno stile di vita comunitario e tipicamente ottocentesco): nascono così una serie di scismi "fondamentalisti", molti dei quali praticano ancora oggi la poligamia, i cui fedeli complessivi possono essere stimati in circa quarantamila. Si tratta di piccole minoranze (non presenti in Italia) – aspramente combattute dalla Chiesa mormone – che non vanno confuse con il mormonismo maggioritario. Quest'ultimo, dopo il "Manifesto" e la trasformazione dello Utah in uno Stato degli Stati Uniti nel 1896, ha completato con successo la sua integrazione nella società americana, e ha iniziato – soprattutto negli anni della presidenza di David O. McKay (1951-1970) – una spettacolare espansione missionaria che lo ha trasformato in un movimento autenticamente internazionale: i membri in tutto il mondo sono in continua crescita, nel 2008 hanno superato la cifra di 13 milioni (con 27.475 congregazioni locali – rioni o rami –, 53.000 missionari, 124 templi in funzione e 344 missioni sparse in tutto il mondo).
Ulteriore impulso al successo missionario è stato dato dalla rivelazione ricevuta dal presidente Spencer W. Kimball (1895-1985) nel 1978, che ha aperto alle persone di colore (che ne erano precedentemente escluse) le porte del sacerdozio mormone. La Chiesa mormone è oggi impegnata in una difficile opera di "inculturazione", nei vari paesi dove opera, di una cultura e di uno stile tipicamente americani. In Italia una prima missione guidata dal futuro presidente Lorenzo Snow (1814-1901) arriva nel 1850 e, come altre missioni americane, cerca di svolgere opera di proselitismo anzitutto fra i valdesi della Val Pellice. In diciassette anni, la missione ottiene solo duecento convertiti, ottanta dei quali emigrano nello Utah: un risultato assai modesto, se paragonato a quelli ottenuti in altri paesi europei. Il pessimismo che porta la Chiesa a chiudere la missione italiana, nel 1867, sembra confermato dal fatto che quasi nessuno dei convertiti rimasti in Italia persevera.
Nel 1876-1877 un mormone italo-americano, Joseph Toronto (1818-1883), torna alla sua città natale, Palermo, che aveva già visitato nel 1850-1852 battezzando alcuni amici e parenti, e rientra nello Utah con quattordici convertiti siciliani. Altri tentativi isolati si hanno nelle Valli Valdesi nel 1891-1893 e nel 1900, con scarso successo. La missione italiana è stata riaperta solo nel 1966. Il primo palo italiano è stato creato nel 1981 a Milano. Nel 1993 l'ente patrimoniale ha ottenuto il riconoscimento, con decreto del Presidente della Repubblica del 22 febbraio, come ente di culto, ai termini della legge 24-6-1929 n. 1159 e del R.D. n. 289/1930; nel 2000 sono state avviate le trattative per un'Intesa con il governo italiano, concluse il 4 aprile 2007 con la firma del Presidente del Consiglio Romano Prodi; l’Intesa è ora in attesa di ratifica da parte del Parlamento. Particolarmente solenni sono state le celebrazioni del trentesimo anniversario della riapertura della missione italiana, nel 1996, e del centocinquantesimo anniversario dell'arrivo dei pionieri mormoni nello Utah, nel 1998 (con concerti in Italia del famoso Coro del Tabernacolo di Salt Lake City). Attualmente la Chiesa mormone conta in Italia 104 congregazioni locali e tre missioni, per un totale di oltre ventiduemila membri.
Ancora oggi, la sfera più alta della gerarchia mormone – costituita dalla Prima Presidenza (un presidente che ha il titolo di "profeta, veggente e rivelatore" e due consiglieri) e da dodici apostoli, chiamati per rivelazione – è composta esclusivamente da statunitensi, con la sola eccezione di uno dei due consiglieri dell’attuale presidente, il tedesco Dieter F. Uchtdorf. Quando il presidente della Chiesa muore, la Prima Presidenza si dissolve e il governo della Chiesa passa ai dodici apostoli, il cui presidente (il membro più anziano quanto ad appartenenza al collegio dei dodici, non quanto ad età) diventa il nuovo presidente-profeta. Nel 2008 al quindicesimo presidente, Gordon B. Hinckley (1910-2008), che era in carica dal 1995, è così succeduto Thomas S. Monson, nato nel 1927. Sotto agli apostoli si collocano i "settanta" (alcuni dei quali non statunitensi) e un'organizzazione periferica complessa articolata in aree, "pali" (chiamati simbolicamente a sostenere la tenda di Sion ed equivalenti alle diocesi di altre Chiese cristiane) e "rioni" (equivalenti alle parrocchie, e retti da un "vescovo" che è, in effetti, piuttosto un parroco). "Rami" e "distretti" equivalgono ai "rioni" e "pali" nelle zone di missione dove un "palo" non è ancora stato organizzato.
Il sacerdozio è aperto a tutti i membri maschi della Chiesa a partire dall'età di dodici anni. I mormoni danno grande importanza alla vita familiare e alle attività nel campo caritativo, editoriale, educativo e missionario. Oltre sessantamila missionari – le cui spese sono sostenute da se stessi e dalle loro famiglie – percorrono oggi il mondo in un incessante opera di proselitismo. Fiori all'occhiello dell'organizzazione mormone sono l'istituzione caritativa Relief Society (composta da donne) e la Brigham Young University che ha la sua sede principale a Provo (Utah) ed è la più grande università privata degli Stati Uniti.
L'originalità della teologia mormone parte dalla nozione di Dio Padre che "ha un corpo di carne ed ossa" ed era un tempo un uomo, progredito fino a diventare Dio. Dio coesisteva "da sempre" con l'intelligenza o spirito e con gli "elementi" materiali, così che ha creato il mondo, ma non dal nulla. Distinte dall'"intelligenza" come sostanza generale sono le singole "intelligenze", letteralmente generate da un Padre e da una Madre celesti, il cui primogenito è Gesù Cristo. A queste "intelligenze" il Padre ha proposto un piano che prevede l'incarnazione sulla Terra, la sofferenza, la morte e la possibilità di progredire verso una perfezione più alta. La maggioranza delle intelligenze, guidate da Gesù Cristo, ha accettato il piano di Dio; una minoranza, guidata da Satana, vi si è opposta. Gesù Cristo ha così organizzato il mondo dalla materia preesistente, inviandovi a incarnarsi Adamo (che in Cielo era l'arcangelo Michele) ed Eva.
La colpa di Adamo è una felix culpa: egli "trasgredì perché gli uomini fossero; e gli uomini sono per conoscere la gioia", come insegna il Libro di Mormon (2 Nefi 2, 25). La missione di Gesù Cristo sulla Terra rimane necessaria a causa dei peccati degli uomini, e ha come frutto l'instaurazione sulla Terra del potere del sacerdozio: il potere stesso di Dio delegato alle persone umane. La "grande apostasia", avvenuta in una data imprecisata subito dopo i tempi apostolici, induce però Dio a rimuovere il sacerdozio dalla Terra e a restaurarlo soltanto nel 1829, quando è conferito a Joseph Smith e al suo compagno Oliver Cowdery (1806 -1850), così che oggi è aperto a tutti i fedeli mormoni maschi.
A tutti i fedeli si chiede il rispetto di alcuni precetti fra cui la "parola di saggezza" (un tempo considerata un semplice consiglio, ma oggi obbligatoria), che impone di rinunciare agli alcolici, al tabacco, al caffè e al tè, e il pagamento della decima (il dieci per cento delle proprie entrate) alla Chiesa. Il matrimonio celebrato nel Tempio (un edificio in cui ci si reca solo per le occasioni più solenni, e nel quale possono entrare solo i membri degni della Chiesa: la costruzione del primo tempio italiano, a Roma, è stata annunciata nel 2008) dura anche dopo la morte, mentre il matrimonio celebrato fuori del Tempio (o il secondo matrimonio di un coniuge vedovo) non è illecito, ma non è eterno e durerà soltanto per la vita temporale. Nel Tempio si svolge pure il "battesimo per i morti", in cui anche ai defunti – rappresentati dai loro discendenti – è offerta la possibilità di partecipare ai benefici della redenzione, purché accettino nell'aldilà il gesto compiuto sulla Terra per procura.
Nell'aldilà solo gli spiriti dei giusti battezzati nella vera Chiesa vanno direttamente in Paradiso; gli altri rimangono in una sorta di "prigione" temporanea da cui potranno passare in Paradiso accettando i riti vicari che dovranno essere compiuti per loro dai discendenti. La parte più bassa della "prigione", chiamata Inferno, è riservata a coloro che rifiutano esplicitamente la verità. Alla seconda venuta di Cristo, i giusti risorgeranno e regneranno con Lui sulla Terra per mille anni. Alla fine del Millennio, Satana tenterà ancora gli uomini, e alcuni lo seguiranno. Quindi tutti risorgeranno per il giudizio finale, che dividerà gli uomini in quattro categorie: i malvagi assoluti, cui sarà riservata una "seconda morte" in un "lago di fuoco e di zolfo"; gli uomini colpevoli – ma non irrimediabilmente malvagi – che avranno una loro modesta gloria "teleste"; gli uomini "onorevoli", ma che non hanno accettato pienamente la verità (né da vivi né da morti) che erediteranno la gloria "terrestre"; e infine coloro che avranno accettato pienamente la verità ai quali soli è riservata la gloria "celeste". Anche all'interno di quest'ultima esistono gradi e gerarchie: i mormoni credono alla "progressione eterna" per cui in Cielo si continuerà a progredire, e solo i fedeli battezzati e sposati in un Tempio (da cui la svalutazione del celibato) avranno la possibilità suprema di generare figli spirituali in Cielo e "diventare dei".
B.: Il Libro di Mormon, Dottrina e Alleanze e la Perla di Gran Prezzo, nella versione della Chiesa mormone maggioritaria, sono periodicamente ristampati in italiano. Sulla storia della Chiesa mormone i due testi più importanti sono James G. Allen - Glenn M. Leonard, The Story of the Latter-Day Saints, Deseret Book Company, Salt Lake City 19762; e Leonard J. Arrington - Davis Bitton, The Mormon Experience, Knopf, New York 1979. Sulla Chiesa mormone in generale indispensabile è pure Daniel H. Ludlow (a cura di), Encyclopedia of Mormonism, 4 voll., Macmillan Publishing Company - Maxwell Macmillan Canada - Maxwell Macmillan International, New York-Toronto-Oxford-Singapore-Sydney 1992. In italiano: Thomas F. O'Dea, I Mormoni, trad. it., Sansoni, Firenze 1961; M. Introvigne, I Mormoni, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano e Interlogos, Schio 1993; Idem, I mormoni. Dal Far West alle Olimpiadi, Elledici, Leumann (Torino) 2002. Sulla storia e le prospettive in Italia: Michael W. Homer, "Gli Italiani e i Mormoni", Renovatio, anno XXVI, n. 1, gennaio-marzo 1991, pp. 79-106; Idem, "LDS Prospects in Italy for the Twenty-first Century", Dialogue: A Journal of Mormon Thought, vol. 29, n. 1, primavera 1996, pp. 139-158. Sulla dottrina: Principi Evangelici, trad. it., Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, Francoforte sul Meno 1985; LeGrand Richards, Un'opera meravigliosa e un prodigio, trad. it., Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, Francoforte sul Meno 1981; Insegnamenti dei Presidenti della Chiesa: David O. McKay, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, Saly Lake City 2004.
Mario961
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